Studio legale avvocati Avanzini

Via Principe Amedeo 27, MN, 46100,   Tel: 037632 0318,   Indirizzo mail: info@studiolegaleavanzini.it

 

Ennio Avanzini nacque a Cologna Veneta il 9 novembre 1888, in una famiglia umile che gli trasmise fin da giovane i valori fondamentali della dignità, della giustizia e dell'impegno verso gli altri. Fin da adolescente, Avanzini coltivò il sogno di diventare avvocato, obiettivo che realizzò a soli 21 anni, laureandosi in Giurisprudenza presso l'Università di Padova. Durante gli anni universitari, per mantenersi, si dedicò a dare ripetizioni ai suoi compagni, dimostrando fin da subito una grande determinazione e una forte etica del lavoro.

Nel 1910, dopo aver completato il praticantato, aprì il suo primo studio legale a Mantova, nel prestigioso Palazzo Canossa, nell'omonima piazza. Specializzandosi come penalista, Avanzini divenne rapidamente uno degli avvocati più rispettati della sua generazione. Grazie alla sua brillante carriera, partecipò a processi di grande rilevanza, spesso confrontandosi con alcuni dei più noti avvocati dell'epoca, tra cui Carnelutti e De Martino.

 

Impegno Politico e Sociale

Nel 1919, dopo aver partecipato come ufficiale alla Prima Guerra Mondiale e aver ricevuto una decorazione al valor militare, Avanzini si unì al Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo. Fu tra i fondatori del Partito Popolare nella provincia di Mantova e intraprese attivamente la carriera politica, portando avanti con coerenza le sue idee, anche in un periodo storico segnato da difficoltà politiche e sociali.

Durante il regime fascista, Avanzini dovette interrompere la sua attività politica, ma non cessò mai di dedicarsi alla sua professione di avvocato, eccellendo in particolare come penalista. In questi anni, trovò forza nella sua fede cristiana e nel legame con la sua famiglia.

Con la Liberazione, Avanzini tornò in politica. Nel 1945, fondò l'Ordine degli Avvocati di Mantova, diventandone presidente, un ruolo che ricoprì fino al 1956. Successivamente, nel 1946, fu eletto alla Consulta Nazionale e, poco dopo, fu tra i membri dell’Assemblea Costituente, contribuendo attivamente alla stesura della Costituzione Italiana.

 

Carriera Parlamentare e Incarichi Governativi

Nel 1948, Avanzini fu eletto deputato e ricoprì tale carica per due legislature (I e II Legislatura). Nella sua attività parlamentare si distinse per il suo impegno nelle tematiche di giustizia e finanza, assumendo ruoli di crescente rilevanza. Fu Sottosegretario di Stato per il Tesoro nel Governo De Gasperi VI (1950-1951), e successivamente, nel Governo De Gasperi VII, fu nominato Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e poi Sottosegretario di Stato per il Tesoro.

Durante la sua carriera parlamentare, Avanzini ricoprì anche il ruolo di Vicepresidente della III Commissione di Giustizia, un incarico che mantenne dal 1948 al 1953, e fu membro di numerose commissioni, tra cui la Giunta delle Elezioni e la Commissione per l'Agricoltura. La sua preparazione giuridica e la sua integrità morale gli permisero di diventare un punto di riferimento all’interno del Parlamento, dove guadagnò stima e rispetto trasversale da tutte le forze politiche.

 

Passione per la Città di Mantova e Impegno Sportivo

Avanzini non fu solo un uomo di diritto e di politica, ma anche un grande amante della sua città. Nel 1927, divenne presidente dell'Associazione Mantovana del Calcio (oggi Mantova FC), carica che ricoprì fino al 1931 e poi ancora nel periodo 1945-1946. Il suo contributo più significativo fu, però, tra il 1948 e il 1949, quando, grazie alla sua influenza politica ed economica, avviò e sostenne il progetto di rifacimento e ampliamento dello stadio di Mantova, che oggi porta il nome di Danilo Martelli. Avanzini dimostrò così il suo amore per la sua città, contribuendo concretamente alla crescita delle infrastrutture sportive locali.

 

Il Grave Infortunio e la Fine di una Grande Carriera

Il 6 ottobre 1953, Ennio Avanzini incorse in un grave infortunio all'interno del Palazzo di Montecitorio. In quella data, dopo essere entrato dal ingresso dei Ministri, nella sua qualità di Sottosegretario di Stato al Tesoro, stava per accedere al Transatlantico, attraversando il corridoio dei Ministri, per recarsi in Aula. Durante il tragitto, Avanzini stava per attraversare una pesante porta a vento che separava i due ambienti. Tuttavia, mentre Avanzini si trovava vicino alla porta, il collega Longoni, uscendo frettolosamente dal Transatlantico, spinse con forza la porta verso il corridoio dei Ministri. Malauguratamente, Avanzini, che si trovava dall'altra parte, ricevette il pesante battente della porta sulla testa, senza possibilità di difendersi da un colpo tanto improvviso e violento.

Il colpo gli causò una grave commozione cerebrale, portandolo a subire un lungo e doloroso percorso di riabilitazione, che includeva anche un importante intervento chirurgico. Tuttavia, questo incidente provocò la paralisi dell'emisfero destro del cervello, compromettendo in modo irreversibile le sue straordinarie capacità intellettuali. Nonostante le difficoltà fisiche, la sua memoria e il suo esempio continuarono a ispirare chi lo conobbe e lo stimò.

Il 20 febbraio 1962, Ennio Avanzini morì a 73 anni, lasciando un vuoto profondo nel panorama politico e giuridico italiano. Nel tributo che gli fu reso dal deputato Truzzi, il 3 marzo 1962, fu ricordato come un uomo di straordinaria umanità e dedizione al servizio del bene comune. Le sue gesta politiche e professionali restano un faro per le generazioni future, non solo per le sue capacità, ma anche per la sua grande integrità morale.